Legnini: uffici giudiziari più produttivi sono in media Ue

Necessario ancorare le nostre analisi ad una cultura dei dati. nell’amministrazione della giustizia, ricominciare sempre daccapo, occorre dare continuità

“Se noi prendiamo i tre o i cinque uffici giudiziari più produttivi in Italia i tempi sono sulla media Europea”. Lo ha affermato il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, nel corso del convegno Confesercenti “Giustizia, sicurezza e impresa”.

“E’ possibile in Italia avere una risposta in tempi europei? A questa domanda segue una risposta negativa, invece già oggi è possibile ed immaginiamo che la produttività dei giudici italiani è tra le più alte d’Europa – ha aggiunto. Poi c’è il peso delle riforme che va considerato. In questi anni sono state fatte riforme importanti, non tutte quelle preannunciate ma quelle che sono state fatte saranno determinanti Gli arretrati dei procedimenti civili sono in netta diminuzione: siamo scesi da circa 6 milioni registrati nel 2009 a quasi 4 milioni del 2016. 4 milioni sono ancora tanti ma è un trend che va avanti in modo progressivo”.

“Occorre sempre più ancorare le nostre analisi ad una cultura dei dati. Se si prescinde da essi – ha sottolineato il vicepresidente del CSM – si rischia di prospettare analisi disancorate dalla realtà. A volte si attinge a dati parziali, caratterizzati da incompletezza o da una non sufficiente valutazione. Ad esempio sul recupero dei crediti. Oggi ottenere l’emanazione di un decreto ingiuntivo è cosa rapidissima, questo non accadeva anni fa. Il Ministero della Giustizia fornisce dati più ottimistici di quelli da voi esposti”.

“Un dato recente ci dice che il tasso di ricambio, cioé il rapporto tra ingresso ed uscita dei procedimenti – ha detto ancora Legnini – è stabilmente collocato sopra a cento. Si definiscono più procedimenti di quanti ne entrano, il che significa che se questo trend, soprattutto negli ultimi anni, dovesse essere consolidato, permanente, noi potremmo tendere effettivamente verso standard assimilabili a quelli europei”.

“Nella giustizia – ha concluso – soprattutto nell’amministrazione della giustizia non si può ricominciare sempre daccapo. Bisogna dare continuità e poi valutare gli effetti delle innovazioni.  Posso rivendicare. In questi tre anni sono state messe in atto numerose iniziative per rafforzare la cultura organizzativa degli uffici giudiziari. Ma gli uffici giudiziari non funzionano perché è stato detto tantissime volte, i magistrati non hanno capacità organizzativa e gestionale. A me sembra che la via più efficace sia accrescere la capacità organizzativa dei capi degli uffici giudiziari. In pochi sanno che da qualche tempo i candidati devono fare dei corsi per l’organizzazione degli uffici giudiziari, così come chi si candida deve realizzare un piano organizzativo per migliorarlo”.

 

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